“Come Forum delle Associazioni Familiari delle Marche siamo fortemente rammaricati di questa decisione del Consiglio che a nostro avviso è altamente discutibile”. È netta la presa di posizione di Paolo Perticaroli, presidente del Forum Marche, a proposito dell’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio Regionale, lo scorso 20 novembre, di una mozione presentata ad iniziativa dei consiglieri Volpini, Giancarli, Biancani e Giacinti che impegna la Giunta Regionale a dare indicazioni operative alle aziende sanitarie in merito all’offerta gratuita di contraccettivi nei consultori pubblici. Tali contraccettivi saranno forniti ai giovani al di sotto dei 26 anni e alle donne disoccupate, o lavoratrici colpite dalla crisi, tra 26 e 45 anni entro i 24 mesi dall’interruzione della gravidanza volontaria o entro i 12 mesi dal parto; la Giunta prevede anche di individuare le risorse, per tale provvedimento, da inserire nel bilancio 2019. Per Perticaroli è grave che “la mozione non faccia alcun cenno ad una serie educazione sessuale rivolta ai giovani, fatta da esperti formati e seri che aiutino a far comprendere la bellezza e la profondità del significato della sessualità”.
Il presidente regionale del Forum ricorda che “nelle Marche i legislatori si sono espressi a favore del prolungamento della sperimentazione della cosiddetta ‘Ivg farmacologica’ in alternativa all’aborto chirurgico, considerando la riduzione dei costi dell’ospedalizzazione l’unico obiettivo importante. In realtà le famiglie marchigiane avrebbero esultato se la loro Regione avesse adottato provvedimenti a favore della nascite, tenendo conto che abbiamo uno dei tassi di natalità più bassi in Italia e un gran numero di anziani; considerati i pochi posti letto nelle nostre case di riposo, fra non molti anni questa sarà la vera emergenza. La Mozione si richiama, tra le altre, anche alla legge regionale del 12 maggio 2003 n. 7, che disciplina la realizzazione e la gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglia: mi sembra che questa mozione vada in direzione totalmente opposta; infatti il limite posto per la somministrazione gratuita è il raggiungimento dei 26 anni, quindi anche un ragazzino potrà usufruire di tale servizio a suo completo giudizio, senza parlare della scelta, pessima secondo noi, di fornire la contraccezione gratuita alle donne tra i 26 e 45 anni che hanno subito un’interruzione volontaria della gravidanza”.
“Ci spiace veramente che il Consiglio Regionale abbia approvato una simile mozione – conclude Perticaroli – senza quanto meno averla condivisa con la Consulta regionale della Famiglia o aver fatto un’audizione con le associazioni presenti nella medesima Consulta. Non si capisce come, fra le tante esigenze della nostra Regione, dovesse esserci quella della gratuità dei sistemi anticoncezionali. Utilizzare le poche risorse a disposizione per risolvere problemi quali i lunghi tempi di attesa per prenotare una visita medica o i notevoli costi dei ticket, che gravano sulle famiglie, non meritava forse la priorità? Secondo noi è ora di dare risposte serie alle famiglie e iniziare a lavorare concretamente sul grave problema della natalità nelle Marche, invece di cercare il consenso attraverso scelte che scimmiottano altre regioni e inseguono falsi questioni”.