Chi di noi non ha giocato a bigliardino o calciobalilla? È una vita che il bigliardino è il gioco che attira tutti noi, grandi e piccini in una competizione semplice e genuina che ha attraversato le generazioni, dal 1947 ad oggi. Quante gare innocenti tra ragazzi sia negli oratori che nei bar dei piccoli centri! Tutti abbiamo giocato e ancora oggi lo facciamo, anche sotto i chioschi delle nostre spiagge marchigiane.
Il decreto n. 65 del 18 maggio 2021 considera il calciobalilla, come pure il ping-pong tra i giochi per cui dovrà essere pagata una tassa, da bar, dai lidi ed esercenti vari. È evidente che lo Stato punta a fare cassa sui giochi, anche su quelli di società, senza affrontare alla base il ben più grave problema che affligge tante famiglie, cioè il gioco d’azzardo, quello vero, che non viene affrontato con radicalità, anzi viene tollerato e in tanti casi indirettamente promosso. VEDIAMO oggi, per esempio un forte aumento dei Gratta e vinci, con i nomi più strani, dove tante persone, in particolare quelle più fragili si avventurano nella illusa speranza di cambiare la propria situazione economica.
Come si fa a non distinguere tra giochi che creano socializzazione in particolar modo nei ragazzi, da quelli che producono azzardo puro che per sua natura, come patologia, crea isolamento solitudine? Senza parlare delle perdite consistenti di denaro, della disperazione delle persone coinvolte e delle famiglie, spesso le ultime a sapere. Questo approccio ci lascia sinceramente sgomenti. Ci aspettiamo che il legislatore si riprenda da queste drammatiche cadute di stile e di valori e metta seriamente mano alla legge delega per i giochi d’azzardo, che sono sempre più strumenti di ulteriore povertà per tante famiglie.
Paolo Perticaroli
Presidente del Forum delle Associazioni Familiari delle Marche